Questo articolo è comparso originariamente su agile monocle, la mia newsletter in lingua inglese in cui parlo di agile non come un martello ma come una lente attraverso cui osservare il modo in cui lavoriamo.
Immagine di testata di travelgeek
Argomento metriche, ovvero: come misuriamo quello che facciamo.
Potrei avere almeno 10 articoli da scrivere su questo tema quindi il mio approccio qui sarà di volare altissimo e condividere alcuni pensieri in generale su cosa è una metrica e cosa dovremmo considerare in anticipo prima di iniziare a misurare la qualunque.
Hai mai visto una metrica significativa?
L’argomento delle metriche e delle misurazioni a cui dovresti pensare attentamente è perché stai misurando qualcosa. E no, non è “inizia con il perché”, è “conosci il tuo perché”.
“When a measure becomes a target, it ceases to be a good measure.”
Marilyn Strathern
Probabilmente hai visto questa citazione ad un certo punto, attribuita erroneamente a Goodhart, la cui versione – che metto qui sotto – era un pò più tortuosa perché, beh, era un economista (disclaimer, il sottoscritto è laureato in scienze economiche):
“Any observed statistical regularity will tend to collapse once pressure is placed upon it for control purposes.”
Charles Goodhart
Preferisco la versione di Strathern, e magari citala correttamente la prossima volta che la usi.
Operaio: “A chi serve un chiodo così grande?”
Capo-reparto: “Irrilevante! La cosa importante è che abbiamo raggiunto l’obiettivo di produzione rapidamente…”
Questa satira ha a che fare con il modo in cui le produzioni industriali nazionali sono state valutate solo a peso a numero di pezzi prodotti, e nient’altro.
“[…] the most dramatic negative effect of metric fixation is its propensity to incentivise gaming: that is, encouraging professionals to maximise the metrics in ways that are at odds with the larger purpose of the organisation.”
Against metrics: how measuring performance by numbers backfires
Per farla breve: le metriche che scegli influenzano pesantemente il comportamento che terrai rispetto a come raggiungerai i tuoi obiettivi, e quindi su che tipo di prodotto o servizio rilascerai sul mercato. Puoi avere tutte le migliori metriche di questo mondo, essere promosso e avere un prodotto o un servizio che nessuno vuole.
Poco, troppo, in anticipo, in ritardo
Non mi addentrerò nel tema “quante metriche servono per…” anche se è un tema interessante, perché personalmente sono stato più interesato dall’aspetto della tempistica del quando definiamo le metriche.
Come consulenti ci viene spesso chiesto come misuriamo il progresso “in modo agil”, e a volte le nostre risposte cadono un po’ nel vuoto e ricadono in due categorie:
- Metriche completamente irrilevanti, specialmente dal punto di vista del contesto di business (velocity, indiziata numero #1);
- Morte per asfissia da metriche (specialmente se si usano approcci Lean/Kanban) che causano paralisi decisionale.
C’è poi un tema di fondere assieme metriche di progresso con performance individuale, compensi, bonus e via dicendo. A volte ti trovi in situazioni in cui sono state implementati bonus basati sulla velocity, e non c’è molto che tu posso fare.
Idealmente sarebbe meglio evitare di mettere i buoi davanti al carro, personalmente mi piace l’idea di mettere il significato prima delle metriche, e la misura prima del metodo.
In breve: per prima cosa, dovresti pensare a quali sfide e quali risultati vuoi affrontare prima di pensare agli obiettivi e alle metriche. Se vuoi più velocity avrai più velocity: ma il tuo cliente ti sta davvero pagando per più velocity?
Riflessione che spero scardinerà la fissazione sulle “metriche agili”, perché credo davvero che non esistano le “metriche agili”: per prima cosa pensa a come misurerai il successo del tuo prodotto o del tuo servizio, e solo successivamente al metodo che userai per gestire lo sviluppo del prodotto o servizio stesso. Poi arrivano gli obiettivi e in ultima istanza le metriche.
Sì, ma io ero qui per le metriche non per la filosofia!
Chiedo scusa, ma pensavo fosse importante parlare più di approccio mentale alle metriche, e non tanto di tecnicismi: ti lascerò con alcuni articoli e brevi guide per capire come pensare, progettare e valutare le tue metriche e magari usare alcuni di questi spunti per mettere in dubbio le tue stesse metriche che stai usando.
Perso che la domanda “WTF is a metric?” sia una buona domanda con cui iniziare, e qualche articolo successivo completano l’opera: uno riguarda il mettere in discussione e valutare le tue metriche, l’altro sulle conseguenze involontarie (occhio al grosso chiodo…) che le metriche possono avere sul tuo prodotto e i tuoi clienti — con quest’ultimo punto di vista, come forse hai indovinato, ci siamo addentrando nel reame della…rullo di tamburi…cultura aziendale!